Le serie ci insegnano:
Sugar by Apple TV

A nostro parere ci sono parecchi livelli qualitativi che separano le serie di Apple Tv da quelle di altre piattaforme.

Mai banali, sempre capaci di offrire uno schema un punto di vista diverso, di portare l’originalità, peculiare della casa madre, anche nell’intrattenimento.

Non sfugge a questa abitudine, ma la rinforza, Sugar con un magistrale Collin Farrel.

In Sugar nulla è come appare e ogni fenomeno ogni elemento permette scatena e rilascia molteplici chiavi di lettura.

Abbiamo scelto Sugar perché in questa serie il centro è costituito dalle relazioni tra persone. Sugar è una metafora dell’organizzazione, dove quello che cambia e che crea la differenza è proprio il livello delle relazioni che si originano e si mantengono al proprio interno.

La legge di ashby ci evidenzia un principio: per gestire un sistema complesso è necessario possedere almeno lo stesso livello di complessità.

La lezione manageriale di Sugar sta proprio qui, le relazioni sono un sistema complesso, per gestirle svilupparle e mantenerle è necessario costruirci un alto livello di complessità. Solo chi si ferma a riflettere su se stesso e si dà il tempo di “imparare” a gestire le relazioni può essere sempre all’altezza della situazioni.

Sugar ci mostra questo: ogni relazione ha un angolo dietro il quale si sviluppa un altro livello di complessità: gestire relazioni significa saper girare l’angolo avendo però tutte le risorse per affrontare la sorpresa che ci aspetta. E gli angoli si susseguono con continuità senza sosta e soprattutto al di fuori del nostro controllo: Non siamo noi che scegliamo quanti e quali angoli dobbiamo svoltare in un sistema relazionale, possiamo solo prepararci ad affrontare quello che stiamo per scoprire.

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