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La Voce della GenZ:
Cosa Vogliono Davvero in Azienda

Durante il nostro ultimo workshop ci siamo permessi di fare qualcosa di veramente rivoluzionario: abbiamo chiesto cosa pensa e sente veramente la GenZ direttamente alla Gen Z.

Nonostante la semplicità dell’approccio si è trattato realmente di una novità, dato che nella quasi totalità dei seminari o interventi su questo tema parlano tutti tranne le/gli Z’s.

La straordinarietà dell’evento è stata successivamente confermata da quanto è emerso: un nuovo e diverso orizzonte portatore di conferme ma anche di altri stimoli.

Le domande che abbiamo posto sono state due:

  • che cosa, dal punto di vista mentale emozionale e realizzativo, ti attrae in una azienda
  • cosa ti farebbe rimanere in una organizzazione e cosa invece te la farebbe lasciare ?
 

Prima di affrontare le risposte vogliamo sottolineare i tre aspetti che secondo noi caratterizzano la GenZ:

  1. sono ormai il presente delle nostre aziende
  2. anticipano la prossima generazione quella denominata alfa che sarà molto simile e accentuerà alcuni aspetti già ora caratterizzanti
  3. è il prodotto della generazione X e Y (i genitori e i fratelli maggiori) e come tale può essere considerata un marker rispetto a quanto tutte le generazioni presenti nell’organizzazione oggi si aspettano e a volte pretendono, Non sono diversi dagli altri bensì aumentano la significatività e rilevanza delle esigenze degli altri.
 

Venendo agli elementi che ci hanno più colpito proviamo a elencare i tre più nuovi sia rispetto alle nostre precedenti conoscenze sia ai parametri delle altre generazioni.

  1. Non esiste confine tra vita al lavoro e vita al di fuori di esso, ogni cosa che accade nell’organizzazione impatta sul piano personale. Questo ci porta a smettere di pensare di adottare in azienda valori e principi diversi da quelli della vita in generale. L’ambiente lavorativo deve pertanto essere considerato al pari di qualsiasi altro ambiente lasciando l’idea che “per il lavoro” “per la carriera” o anche “nel lavoro” ci si può permettere un atteggiamento che non sarebbe tollerato altrove. Finisce l’era del “ricatto” più o meno evidente e allo stesso tempo termina la separazione tra quello che voglio come persona e quello che voglio come professionista.
  2. Trasparenza e rispetto sopra ogni cosa: non esistono brutte o buone notizie, esiste ciò che si dice e ciò che si nasconde. Ogni persona ha diritto ad essere rispettata indipendentemente dall’esperienza dall’età e dal ruolo. Ogni differenza di trattamento anche la più impercettibile diventa importante e viene registrata dalla persona che la riceve, non illudiamoci che “non se ne accorga”. Ogni cosa che esiste va comunicata con rispetto e con considerazione di chi la riceve. Ogni persona ha diritto a esprimere una opinione e ha diritto a una spiegazione sul perché questa opinione venga o non venga presa in considerazione.
  3. Le relazioni lavorative devono trovare il modo di proseguire anche al di fuori. Questo punto si collega al primo. Le relazioni sono talmente importanti in un contesto sociale che devono avere lo spazio per essere approfondite e coltivate con continuità. Se devo lavorare con te non vedo perché non posso avere anche dei momenti di interazione al di là dell’aspetto professionale. Momenti che rinforzeranno la capacità di interazione che a quanto pare è il punto centrale e al tempo stesso critico per la generazione Z. Per loro non esiste la possibilità di avere nulle o basse interazioni, sono vissuti con genitori e professori che hanno sempre e costantemente interagito con loro con un alta intensità. Adesso si aspettano che il mondo che li circonda continui questo prassi includendo anche loro tra i protagonisti.
 

Questi sono gli aspetti più importanti emersi durante il nostro incontro: su questi e su altri parimenti interessanti stiamo basando i nostri interventi prossimi e futuri sul tema.

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Perchè BAATS

BAATS significa aggregazione di idee emozioni e azioni. Per fare questo tutti i nostri progetti hanno un tratto comune, quello di rendere le persone che vi partecipano più:

CONSAPEVOLI: rispetto all’ambiente in cui vivono, alle loro capacità, ai loro strumenti e ai loro obiettivi (e a quello che serve per raggiungerli)

AGILI: lavoriamo seguendo i principi dell’AGILITY, orientamento ai risultati, collaborazione, comunicazione e servant leadership

SOCIALI: ci focalizziamo sull’importanza della relazione e su cosa serve per costruirla, ascolto e negoziazione

CONTINUITY FAN: noi siamo convinti che la Continuità sia il principale obiettivo per ogni organizzazione (dal quale discendono tutti gli altri). Portiamo le persone a interiorizzare questo principio